Il fallimento è molteplice. La sventura multiforme. La sofferenza imprescindibile. E la vita altro non è che l’abbraccio in cui sono intimamente fuse e altrettanto distinte.
È il filo rosso che lega le sorti di quattro individui, le intreccia insieme e sancisce un legame indissolubile tra loro.
Vincenzo Vallarolo, all’apparenza altero, compito nei suoi completi ingessati, superbamente arrogante e conscio di esserlo, è in realtà un uomo vecchio e stanco, vedovo, segnato dalla vita e dalle brutture del mondo, ma soprattutto tragicamente solo, pieno di rimpianti e ferite mai rimarginate.
Amanda Ferreri, giovane studiosa ed ambiziosa, è in realtà drammaticamente persa nella propria solitudine interiore, cristallizzata nella propria paura.
Al contrario, Elisabetta De Santis, donna in carriera, sicura di sé e votata alla professione medica, dissimula con elegante artificio i drammi che si consumano nella sua vita privata.
E infine Edoardo, prima figlio, poi padre, lavoratore e artista, incarna il prototipo del sognatore disilluso dalla vita, reso miope dal fallimento e incapace di cogliere ancora la bellezza che lo circonda.
L’irruenza con cui questi personaggi invadono la vita l’uno dell’altro è tale da provocare profondi mutamenti in ognuno di loro, costringendoli a dover affrontare l’incontro-scontro con la realtà di cui sono protagonisti.