
Una storia che parla di libertà e del valore della propria unicità
Cosa succede quando un bambino inizia ad adattarsi troppo agli altri, a imitare i comportamenti del gruppo per “andare bene”, a spegnere la propria voce, il proprio sentire per essere accettato?
Spesso non ce ne accorgiamo subito, ma quel bisogno di conformarsi può spegnere – lentamente – la parte più autentica e creativa della loro personalità. È proprio da qui che parte Il gabbiano che scoprì il mare, una favola intensa e poetica scritta da Iris De Santis. Una storia che, con la delicatezza delle grandi metafore, ci accompagna dentro un viaggio di identità, libertà e scoperta.
Il protagonista, Hunter, è un gabbiano cresciuto in mezzo ai piccioni.
Non conosce altra realtà che quella della città, delle briciole nella piazza e delle regole dello stormo. Cerca in tutti i modi di assomigliare agli altri, ma qualcosa in lui – più grande del desiderio di appartenere – inizia a farsi sentire. Finché, un giorno, sente una parola mai udita prima: mare.
Da quel momento, inizia a seguire una voce interiore che lo spinge a cercare la sua vera natura. Anche se nessuno gli crede. Anche se ha paura. Anche se dovrà volare da solo.
Perché questo libro è prezioso per i bambini (e per i grandi)
Questa favola non parla solo ai bambini.
Parla a noi adulti che li accompagniamo nel loro percorso di crescita.
Perché ci ricorda che educare non significa insegnare a uniformarsi, ma creare le condizioni perché ogni bambino possa scoprire e valorizzare la propria unicità.

Hunter ci mostra cosa significa ascoltare la voce del cuore, affrontare le proprie paure, e accettare che la strada per diventare sé stessi possa essere lunga… ma piena di bellezza.
Il gabbiano che scoprì il mare è un libro da leggere insieme, adulti e bambini: un’occasione per parlare della paura di sentirsi diversi, del coraggio di seguire i propri sogni, del desiderio di libertà che nasce dentro di noi e dell’importanza di sentirsi accolti.
Un libro che non finisce all’ultima pagina: come continuare il viaggio con tuo figlio
Dopo aver letto la storia, prendetevi un momento per parlarne insieme. Ecco 3 semplici domande per aprire un dialogo con dolcezza:
- Ti è mai capitato di sentirti diverso dagli altri?
Come ti sei sentito? Cosa hai fatto? - Qual è la cosa che ti rende unico?
(Un talento, un sogno, un modo di essere…) - Se potessi volare come Hunter, dove andresti?
C’è un “mare” che vorresti scoprire anche tu?
Cosa direbbe Hunter ai bambini?
Sulla paura di essere diversi
“Anch’io mi sono sentito fuori posto. Cercavo di essere come gli altri, di fare le stesse cose, di parlare allo stesso modo… ma dentro di me sentivo che qualcosa non andava. Un giorno ho capito che essere diversi non è un difetto: è una forza. E solo quando ho smesso di nascondermi, ho iniziato a volare davvero.”
Ricorda: essere diversi è normale. È ciò che ti rende speciale. Non smettere mai di rispettare chi sei.
Sul coraggio di seguire i propri sogni
“Seguire un sogno fa paura. Perché non sai cosa troverai. Perché spesso sei da solo. Perché qualcuno ti dirà che non ha senso. Ma io ho seguito una voce dentro di me, una voce che diceva: ‘Vai. C’è qualcosa di bello che ti aspetta’. Non mi ha mai mentito.”
Ricorda: se un sogno ti fa battere il cuore, ascoltalo. Anche se fa paura, anche se non tutti lo capiscono.
Sulla libertà interiore
“Ho incontrato uccelli che vivevano in gabbia e dicevano di essere felici. Ma io non potevo restare fermo. Per me, libertà era volare, esplorare, sbagliare, tornare indietro… e poi ripartire. La libertà non è un posto. È una sensazione dentro di te. È sapere che puoi scegliere.”
Ricorda: la libertà è dentro di te, ogni volta che scegli chi vuoi essere.
Sull’importanza di sentirsi accolti
“Per tanto tempo nessuno mi ha capito. Mi guardavano come se fossi sbagliato. Ma poi ho incontrato chi mi ha ascoltato davvero. Non mi ha cambiato, mi ha riconosciuto. E lì ho capito: a volte basta anche solo una persona che ti dice ‘va bene così, sei perfetto come sei’.”
Ricorda: trova chi ti accoglie con gentilezza. E quando puoi, sii tu quella persona per qualcun altro.
Le storie, a volte, arrivano dove le parole da sole non bastano.
E Il gabbiano che scoprì il mare è una di quelle storie capaci di aprire spazi di ascolto, immaginazione e dialogo autentico tra grandi e piccoli. Perché crescere non significa adattarsi.
Crescere è imparare a volare, con le proprie ali.
Buona lettura…