Descrizione

Nel suo primo giorno di vacanza, Andrea conosce Cristiano durante la pioggia. L’incontro con il ragazzo di origini torinesi, cambierà gradualmente Andrea.
Andrea è sempre stato introverso e non è mai riuscito a costruire un buon rapporto con i suoi genitori o con i suoi coetanei. Per tale ragione, ha scelto volontariamente la solitudine, sperando che possa aiutarlo a essere più forte e indipendente.
Cristiano è estroverso, spensierato e cerca di coinvolgere il più possibile Andrea nella sua vita. I due passano tanto tempo insieme, diventando subito buoni amici. Con Cristiano al suo fianco, finalmente Andrea può essere sé stesso e la solitudine diventa gradualmente un brutto ricordo.
Arriva settembre ed è tempo che i due ragazzi prendano due strade diverse.
Per Andrea ricomincia la scuola.
Cristiano deve tornare a Torino, dai suoi genitori, per cominciare il percorso universitario.
Andrea non è pronto ad affrontare la separazione perché è consapevole che porterà a conseguenze negative per il loro rapporto, e se perde Cristiano, ha paura di cadere e di restare nuovamente solo.

Titolo

Il mare e la pioggia

Autore

Denise Melies

Formati disponibili

e-book / Libro cartaceo

Data di uscita

02 -09-2023

Genere

Romanzo

Pagine

140

Estratto

Novembre 1989

Parcheggiai la macchina, strinsi il volante fino a farmi arrossire le mani e contai da uno a dieci prima di decidermi a slacciare la cintura.

“Andiamo” sussurrai agli occhi castani riflessi nello specchietto retrovisore interno “E smettila di parlare da solo. Non si addice più alla tua età.”

Scesi dalla macchina, strinsi la sciarpa intorno al collo e raggiunsi a passo spedito il marciapiede che si affacciava sul lungomare di San Vito Chietino, dove il mare tetro si confondeva con l’oscurità del cielo. I gabbiani, bloccati sulla spiaggia per ripararsi dal vento proveniente dal mare aperto, cercavano di riprendere il volo aprendo le ali ma a ogni colpo forte, dovevano rassegnarsi a restare sulla spiaggia.

Incontriamoci davanti la nostra spiaggia. Aveva detto il giorno prima, quando concordammo l’orario e il luogo dell’incontro. Passai vicino a un piccolo bar dove una coppia, seduta a un tavolino stava facendo colazione con caffè e cornetto, subito dopo c’era il Trabocco che con le sue assi di legno sembrava galleggiare sulla superficie del mare. In corrispondenza della costruzione, vidi un giovane, seduto sul muretto che divideva la spiaggia dal marciapiede mentre fumava una sigaretta. Accelerai il passo. Lui si accorse della mia presenza e buttò a terra il mozzicone ormai consumato.

“Ciao Andrea” sorrise lui venendomi incontro.

“Ciao…Cristiano.”

Mi superava in altezza, un filo di barba ricopriva le guance e nascondeva i capelli corvini sotto il basco nero.

“Allora…come stai?”

Cristiano non sentì la mia domanda, sussurrata per paura di rompere la quiete che ci avvolgeva. Alzò gli occhi verso il cielo autunnale “Tra poco pioverà. Andiamo a ripararci da qualche parte” sistemò la manica del cappotto di pelle nero.

“Si” infilai le mani dentro le tasche del cappotto “Dove andiamo?”

“Non so. Troviamo un posto riparato.”

Per pura coincidenza ci ritrovammo dopo sei anni in un giorno di pioggia come la prima volta; quando incontrai Cristiano nel giugno del 1983.